Care (quasi) spose...benvenute in questa nuova rubrica dedicata a tutti quei piccoli drammi che costellano la progettazione di un matrimonio.
Buona lettura!
LA LISTA
E’ appurato che ci sposeremo… non si ancora bene quando, eh.
Forse giugno, forse agosto… .
Pure novembre non sarebbe male! Va beh, al quando
ci penseremo.
‘Che qui Lui soffre il caldo neppure fosse un eschimese in
gita alle Hawaii e noi si soffre il freddo che pure ad agosto dormiamo con la
copertina di pile. O viceversa.
Diciamo che ci sposeremo… più o meno quest’anno, ecco.
Giorno più, giorno meno. Si. Perfetto.
Chi invitare, però?
Ed eccolo… l’incubo primordiale di ogni quasi sposa, la
portatrice d’ansia per eccellenza, il paradigma dell’affettività: (muisica di
suspance) LA LISTA DEGLI INVITATI.
Generalmente si parte con una compilazione degna del Guinnes Word Record: 600 invitati. E ci siamo tenute proprio strette.
Perché, oh, ci si sposa una volta sola e non è mica possibile non invitare quei circa 350 amici stretti stretti. E poi…e che non la inviti la professoressa d’ italiano del liceo, che se non fosse stato per lei, chissà dove saremmo!
Perché, oh, ci si sposa una volta sola e non è mica possibile non invitare quei circa 350 amici stretti stretti. E poi…e che non la inviti la professoressa d’ italiano del liceo, che se non fosse stato per lei, chissà dove saremmo!
E mentre siamo lì, intente a ricordare il nome di chiunque
abbia un valore affettivo per noi, ravanando tra i ricordi di quando avevamo circa cinque anni, squilla il telefono.
E’ lei, la mamma.
Croce e delizia del nostro cuor, ci
ricorda di invitare , in ordine:
- la Signora Cesira, che ci ha visto crescere. Ed è tanto una cara persona.
- Il panettiere del forno all’angolo. Quando eravamo piccole ci regalava sempre un pezzo di pizza bianca prima di andare a scuola. Non possiamo non invitarlo. Fosse solo per quei chili e chili di pizza bianca gratis.
- Tre quarti del condominio materno e tre quarti del condominio di nonna. Tanto per non fare torto a nessuno.
- La triscugina d’america che <<Non so se ricorda di te, amore mio, ma tocca invitarla!>
Ah, e poi la cara mamma si è già premunita di comunicare il
lieto evento alle amiche della squadra di burraco, le quali, ovviamente, verranno al matrimonio accompagnate da una marea di mariti, figli e nipoti di vario grado.
E mentre la lista assume la consistenza della Divina Commedia e noi siamo sull'orlo di una crisi di nervi, squilla il telefono. Di nuovo. Pregando che sia solo uno dei simpatici centralinisti di qualche call center random, ci accingiamo a rispondere.
E' la suocera.
La quale ci ricorda di invitare al matrimonio il trisavolo per parte di balia da latte del fratello del cognato dello zio di chissachì, perché: <<Loro ci hanno invitati al matrimonio di... boh, non me lo ricordo. Comunque...hai segnato? E la zia Adelaide? E la cugina per quattro quarti di mia zia acquisita? Hai segnato?>>
La quale ci ricorda di invitare al matrimonio il trisavolo per parte di balia da latte del fratello del cognato dello zio di chissachì, perché: <<Loro ci hanno invitati al matrimonio di... boh, non me lo ricordo. Comunque...hai segnato? E la zia Adelaide? E la cugina per quattro quarti di mia zia acquisita? Hai segnato?>>
A forza di segnare hai i crampi alla mano, una miopia fulminea e galoppante, il gomito del tennista, il ginocchio della lavandaia e lo sguardo spiritato di Carlo Cracco quando un povero concorrente di Masterchef gli fa notare che l'aglio, nella carbonara, non ci va mica.
Ecco, è a questo
punto che noi quasi spose abbiamo il primo, vero, grandioso attacco di panico
pre-matrimoniale.
Respirare in un sacchetto di carta vi giuro che aiuta.
La prima volta che è successo a me, il mio quasi marito mi
ha trovata a sbattere la lista contro il muro. E l’avevo scritta sul pc, fate
voi.
Perché è vero che ci si sposa una volta sola… ma è vero pure
che, sfortunatamente, i matrimoni non crescono sugli alberi e il conto in
banca ahimè, parla chiaro. Pure troppo.
Niente paura.Respirate a fondo e tenete a mente queste sei
semplicissime regole… vedrete che andrà meglio. Non tanto, giusto un po’.
- La lista non sarà mai completa o perfetta. Essendo un oggetto dotato di vita propria, continuerà a cambiare, anche contro il nostro parere. Prima facciamo i conti con questa cosa, meno attacchi di panico avremmo.
- . Per la teoria dei grandi numeri, non tutte le persone che abbiamo selezionato in questa benedetta lista parteciperanno al nostro matrimonio. O almeno spero.
- Se avete tanti amici con i quali volete condividere il giorno più bello per la vostra coppia ma il budget è giustamente limitato, perché non considerare l'idea di invitare gli amici per il taglio della torta e passare in loro compagnia il resto della serata? E' una soluzione divertente, politically correct e, soprattutto, vi evita di dover affittare la Reggia di Caserta per farci entrare i 600 invitati di cui sopra. Oppure potete non invitare la zia Adelaide.
- Si, lo so. Siamo in Italia e la maggior parte delle famiglie è immensa. Compresa la mia. Se non avete vincoli, concentratevi sui parenti più stretti senza risalire al quarto trisavolo della prima moglie dello zio di latte di vostra nonna. I vicini, il panettiere, la portinaia che vi ha visto crescere... sono tutte figure di indubbio valore affettivo, ma che ne dire di organizzare un piccolo buffet domestico, informale e divertente, al quale invitare vicini e amici per consegnare loro il sacchetto con i confetti e, magari, vedere insieme le foto del matrimonio?
- . Concordate un numero massimo di invitati e cercate di rispettarlo il più possibile. Da 100 invitati a 250 il passo è breve. Ve lo posso assicurare.
- Evitate di giocare a fare la piccola amanuense...i fogli di carta hanno questa tendenza a perdersi nei meandri di casa, per poi ricomparire dopo anni. Usate il computer, programmi di calcolo come Excel o il blocco note del cellulare. Avrete sempre a portata di mano la vostra amata lista e potrete modificarla senza problemi.
i Siete pronte? Tre, due, uno...e lista sia!
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